La verità di Stanislavskij è che bisogna fingere, o no?

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Si faceva chiamare Stanislavskij, e così è conosciuto come uno dei grandi maestri dell’arte di recitare. In realtà si chiamava Konstantin Sergeevič Alekseev.
Un bel prologo per un uomo che aveva come principio basilare della sua proposta formativa la verità: agiva sotto falso nome!
Ma che cos’è la verità?
Non è un pacco postale che si passa o si vende: è piuttosto un cielo stellato sotto cui si vive, dice un filosofo dei nostri tempi, Emanuele Severino.
Chi vive sotto il cielo stellato può permettersi di fingere, gli altri no. O meglio, tutti possono fingere, ma chi finge senza questa coscienza sta usando l’Arte per ingannare se stesso e gli altri.
Un inganno che a lungo andare sarà smascherato.

Fin dal primo giorno l’Accademia propone ai giovani di fare un patto con la verità per intraprendere la carriera dell’attore. Chi abbraccia con fiducia questo percorso giorno dopo giorno sarà invitato a togliere le maschere che ha imparato ad usare per difendersi. Certo proprio quelle maschere di cui parla Pirandello.

Chi sei tu veramente?
Che cosa pensi veramente?
Che cosa vuoi veramente?

Domande a cui servono risposte precise per poi poter “diventare altro da sé”, che è l’Arte di recitare.
Tutto questo può sembrare semplice. Purtroppo si rivela uno scoglio contro il quale molti giovani si arrendono.
Ci vuole coraggio a togliere la maschera, fiducia certo, ma tanto tanto coraggio.
Chi cerca di accompagnare questo percorso di liberazione può a volte sembrare un aguzzino perché chiede qualcosa che fa male. Il tempo mostrerà come stanno le cose perché le finzioni cadono, ma il cielo stellato resta. Chi ha agito sapendo di stare sotto il cielo stellato resterà se stesso: quando fingeva sapeva di fingere e lo dichiarava. Chi ha agito credendo alle sue finzioni si troverà smarrito e diviso.

Attrici e attori sono uomini e donne che devono per professione fingere sulla scena: fingere nella vita li può portare a perdersi prima e in modo molto più grave rispetto a tutti gli altri esseri umani.

Noi crediamo in un’Arte che fa il mondo migliore. Per questo da trentacinque anni ci dedichiamo a questo nonostante tutto e tutti. Abbiamo dedicato anni di studio e riflessione su un argomento che non è la “partita doppia” o le “equazioni di II° grado”, in tanti anni abbiamo conosciuto artisti bravi e meno bravi, abbiamo ascoltato i loro drammi, sia quelli sulla scena, sia quelli della vita.

Quella che proponiamo è una via difficile e faticosa, ma che trova le sue fondamenta nella lezione tramandata dai grandi maestri. Una via che cerca di osare guardando avanti, perché“fatti non fummo per vivere come bruti, ma per seguire virtù e conoscenza”. Nel superare le colonne di Ercole si può sbagliare, ma solo il tempo può dare un giudizio sereno ed equilibrato, vero. La fretta di giustiziare ha sempre contraddistinto coloro che avevano qualcosa da nascondere, dai tempi di Socrate in qua, passando per la Rivoluzione Francese e arrivando agli ultimi avvenimenti del medioriente che vedono protagonisti i tagliatori di teste. Il tempo purifica e le intenzioni disoneste si riconoscono, i mentitori vengono smascherati.

Si vendeva per Stanislavskij, ma non era il suo vero nome, predicava la verità ai giovani attori che dovevano imparare a fingere… ma di che cosa stiamo parlando!

(Mario Restagno)

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