Il Gigante Egoista

Il muro di Saharawi

cartina del Sahara occidentaleI Saharawi
Il Sahara Occidentale si affaccia sull’Atlantico e confina con il Marocco, l’Algeria e la Mauritania. E' in gran parte desertico, ma ricchissimo di risorse minerarie. Le coste sono pescosissime. La popolazione è costituita principalmente dalle tribù Saharawi: sono organizzate da secoli in modo autonomo, con forme proprie di lingua, cultura e organizzazione sociale, nomadi fino a tempi recenti.
Verso la fine del periodo coloniale, il popolo Saharawi aveva pressoché abbandonato il nomadismo e si era organizzato in piccole città, ma rimaneva sempre attaccato alle proprie tradizioni.
Come i marocchini, i saharawi sono di religione musulmana sannita. Entrambi parlano l’arabo, seppur due ‘dialetti’ differenti.
I Saharawi hanno un’organizzazione politica e sociale democratica: i capi delle tribù si riunivano periodicamente in un consiglio (Consiglio dei quaranta) per prendere insieme decisioni che riguardavano gli interessi della comunità.

Fine del colonialismo spagnolo e nascita del Fronte Polisario
Dalla fine del Quattrocento il Sahara Occidentale era sotto il controllo spagnolo. Nel corso di questo secolo iniziarono a costituirsi dei gruppi di resistenza contro lo sfruttamento e i soprusi coloniali.
Nel maggio del 1973 un piccolo gruppo di nazionalisti Saharawi costituì il Fronte Polisario, il cui nome vuole esprimere un'opposizione, un “far fronte” appunto, al colonialismo scegliendo le armi come strumento di lotta. L’indipendenza del popolo dei saharawi era l’obiettivo fondamentale.
Nel 1975 il Sahara Occidentale ottenne l’indipendenza dalla Spagna, ma venne immediatamente occupata dal Marocco e dalla Mauritania, che si spartirono il territorio.

L’occupazione
La preoccupazione principale del Fronte Polisario diventò la protezione della popolazione civile dagli attacchi dell’esercito marocchino. Il Marocco iniziò a bombardare i villaggi dei saharawi, che fuggirono e si accamparono nel deserto algerino.
Nel 1976 il Fronte Polisario decise di proclamare l'indipendenza e la nascita della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD). In questo modo i saharawi denunciarono a tutto il mondo di essere stati cacciati via dal loro stesso territorio. Nel frattempo il Fronte Polisario è impegnato ad organizzare la guerriglia di resistenza.
Nel 1979 la Mauritania si ritirò dai combattimenti. Il Marocco continuò ad attaccare i guerriglieri e occupò anche la parte meridionale del paese.

La costruzione del muro e l’inizio della seconda colonizzazione
Nei primi anni Ottanta il Fronte Polisario denunciò alle organizzazioni internazionali [associazione di più stati che hanno un accordo che li lega] i soprusi che il popolo dei saharawi subivano dal Marocco. L’Organizzazione dell’Unità Africana (OUA) e l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite [è la più estesa organizzazione internazionale e comprende la quasi totalità degli Stati del pianeta]) riconobbero il Rasd come uno stato sovrano, cioè uno stato che ha diritto di gestire in modo autonomo le decisioni politiche ed economiche che lo riguardano. Negli stessi anni il Fronte Polisario riuscì a liberare varie zone dall'occupazione marocchina.
Nel frattempo il Marocco iniziò a costruire una muraglia fortificata, minata ed elettrificata lunga 2.500 chilometri in cui racchiuse i territori occupati.
La guerra tra l’esercito marocchino e il Fronte Polisario continua ancora oggi a insanguinare la regione. Nel 1991 l'Onu riuscì a fare in modo che ci fosse una tregua e cercò di mediare in modo tale che il Marocco riconoscesse l’indipendenza del Sahara Occidentale, ma il Marocco continuò a rimandare ogni tipo di accordo e riprese le azioni militari.

Il muro nel deserto
Nel maggio del 2005 i conflitti sono ripresi.
Oggi il muro attraversa per lungo il territorio del Sahara Occidentale: l’area a nord, la più grande e ricca, è occupata dal Marocco, mentre l’area a sud, la più piccola e arida, è quella liberata dal Fronte Polisario. La vita di questa popolazione dipende totalmente dall'esterno, sia per i viveri che per l'acqua, che per qualsiasi necessità di sopravvivenza. Le case sono costruite con la sabbia, si dissolvono d'estate, vengono abbattute dalle tempeste in ogni periodo.
Il muro ha diviso intere famiglie. Inoltre i saharawi continuano ad essere perseguitati ed uccisi in territorio marocchino.