Glamour è una parola di origini scozzese

Glamour viene associato all’industria della moda e a termini come glitter, lusso o frivolezza.
Ci appare come un termine vuoto e commerciale, ma da dove deriva questa parola e come è stata usata per la prima volta nella fotografia?

Glamour: le origini

É una parola di origine scozzese ġlä’më, dall’inglese grammar ossia grammatica: questa veniva usata nel medioevo come incantesimo o magia.
Verrà dunque ripresa nel 900, ma con una nuova accezione: fascino, seduzione, carisma, bellezza ma anche lusso, ricchezza, sensualità ed eleganza.
Ed è così che glamour non può che iniziare ad essere associato alla figura femminile che affascina e attrae come una forza irresistibile, magica.
Glamour è tutto ciò che crea attrazione e desiderio.
Tra le due grandi guerre iniziano i primi scatti glamour: le donne hanno modelli a cui aspirare, i soldati donne da desiderare.
La rivista Vogue sarà la prima grande promotrice e divulgatrice di questo genere grazie alle foto di Horst P. Horst e Cecil Beaton.
Entrambi fautori di una rivoluzione nella fotografia di moda del secondo ‘900.

glamour
Come si vede nella fotografia riportata la sensualità della modella viene esaltata non solo o principalmente attraverso l’esposizione del corpo, ma anche tramite oggetti, vestiti e ambientazione.
Le nuove copertine cambieranno per sempre il mondo della moda e daranno inizio al concetto di lusso ed eleganza associate anche all’erotismo.
Un linguaggio che sarà sempre più socialmente accettabile fino alla sua completa diffusione dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Elementi della fotografia glamour

É una forma di ritrattistica in cui un elemento caratterizzante è sicuramente l’illuminazione: luce naturale, pannelli riflettenti e modificatori di luce sono indispensabili per rappresentare il fascino del modello.
Ugualmente importante è l’attenzione agli elementi simbolici che vestono il soggetto o che lo circondano, questi infatti esaltano il suo erotismo e il suo fascino.
Per rendere un ritratto glamour è necessario anche un trucco e un’acconciatura studiati a seconda che si voglia ottenere uno stile glamour più vintage o più moderno.

Conclusioni

Il glamour, dunque, nasce come una forma artistica molto ricercata, è un’espressione di eleganza e sensualità ma anche simbolo della femminilità contemporanea.
Si può dire lo stesso oggi?
A mio parere, come spesso avviene nel campo artistico, la fotografia glamour è stata venduta e mercificata, ma questo non implica che ci siano ancora fotografi che restano fedeli al concetto di fascino.
Un esempio può essere Patrizia Savarese.

glamour

per saperne di più:

Vanity Fair

(SFA, “Recitazione Cine-Tv”, ricerca di approfondimento di Marianna Chilà)

Marianna Chilà

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