Le femmine puntigliose è una commedia di satira sociale del 1750. In essa viene rappresentato il contrasto tra la nobiltà e la borghesia, già presente, seppure in forma più lieve, nella Famiglia dell’antiquario. L’azione scenica è giocata sull’opposizione tra una ricca borghese (donna Rosaura, moglie di un mercante) e una nobildonna (la contessa Beatrice), entrambe infelici nella propria condizione. Dopo le rappresentazioni a Mantova, Milano e Venezia, Le Femmine Puntigliose non è stata quasi più rappresentata, anche se vanta buone scene e arte abilissima.
Personaggi
Donna ROSAURA, moglie di
Don FLORINDO ARETUSI, mercante siciliano
La Contessa BEATRICE
Il Conte ONOFRIO, suo marito
La Contessa ELEONORA
Il Conte OTTAVIO
Il Conte LELIO
PANTALONE DE’ BISOGNOSI, mercante veneziano
BRIGHELLA, staffiere di donna Rosaura
ARLECCHINO, servitore della medesima, in figura di Moro
Un SERVITORE della Contessa Beatrice
Un PAGGIO della Contessa Eleonora
BRAVO
Due Dame
Un Ballerino
Tre Bravi
Servitori
Suonatori
La commedia si rappresenta in Palermo.
Le Femmine Puntigliose – Atto 1
SCENA I
Appartamento nella locanda in cui sono alloggiati don Florindo e donna Rosaura. In occasione del loro primo anniversario di nozze, Florindo e Rosaura decidono di andare a visitare Palermo.
Giunta l’ora di tornare a casa, mentre Florindo è pronto, la moglie insiste nel restare fino a quando una dama non li inviti pubblicamente; così potrà vantarsi di essere stata accolta da una nobildonna, durante il suo viaggio. Maneggerà l’affare il conte Lelio, con cui Rosaura ha già parlato: costui le ha promesso che la contessa Beatrice si farà carico di introdurla. Dovranno solo presentarle una lettera di raccomandazione che consisterà in cento doppie. Florindo, seppur malvolentieri, accetta l’accordo, pur di fare felice la moglie, la quale si sdebiterà con il conte Lelio donandogli un orologio d’oro, in segno di gratitudine. Florindo ricorda a Rosaura che hanno già speso tanti soldi in quegli otto giorni di permanenza a Palermo, ma Rosaura non demorde, pur di soddisfare il suo desiderio.
SCENA II
Brighella e detti.
Brighella annuncia Pantalone; donna Rosaura, seccata, si ritira nella sua camera; don Florindo accetta l’incontro con il mercante veneziano.
SCENA III Le Femmine Puntigliose
Don Florindo, poi Pantalone.
Pantalone e don Florindo parlano dei capitali e dei beni posseduti da quest’ultimo; don Florindo potrebbe tranquillamente non lavorare più, ma Pantalone gli consiglia di non lasciare il lavoro da mercante così da garantirsi lusso e agi a vita. Florindo replica che ad amministrare il suo patrimonio ha gente fidata, ma Pantalone sottolinea che nessuno s’adopera senza cercare il proprio tornaconto; poi, si mette a disposizione di don Florindo, il quale gli chiede aiuto affinché presenti la moglie a qualche dama.
SCENA IV
Donna Rosaura nell’altra camera e poi esce e detti, poi Brighella.
Don Florindo riferisce alla moglie la gentile proposta di Pantalone: sarà sua nipote ad accompagnarla alla conversazione. Donna Rosaura, dopo aver chiesto dello “status” della ragazza, non convinta, rimanda l’offerta, adducendo un forte mal di testa, tanto da non sopportare il parlare di alcuno. Florindo si scusa con Pantalone.
Nel frattempo, entra Brighella annunciando il conte Lelio, che viene subito accolto da donna Rosaura senza esitazioni. Pantalone ci rimane male. Florindo cerca di convincere la moglie ad accettare la proposta del mercante veneziano, fosse anche per risparmiare qualcosa; ma Rosaura è decisa.
SCENA V Le Femmine Puntigliose
Donna Rosaura, poi il conte Lelio e Brighella.
I due si salutano; Rosaura ordina a Brighella di portare delle sedie; il conte Lelio chiede di scambiare due parole con Brighella, in disparte, domandando al servitore perché chiami “illustrissima” la sua padrona. Lui risponde che in realtà lo fa per burlarsi di lei. Lelio ritorna da Rosaura, annunciando che l’accordo è andato a buon fine e che la contessa Beatrice arriverà a breve a farle visita. Poi Rosaura ricambierà la visita andando a casa della Contessa che la presenterà ad altre dame sue ospiti.
Lelio propone a Rosaura di dare le cento doppie alla Contessa in modo non plateale, ovvero facendo una scommessa che verrà persa di proposito. Sarà il Conte stesso a sentenziare in favore della Contessa. Dopo il regalo dell’orologio d’oro al Conte e uno scambio grazioso di lusinghe tra i due, arriva Brighella annunciando l’arrivo della contessa Beatrice. Lelio consiglia a Rosaura di andare incontro alla Contessa ma Rosaura si avvicina alla porta senza proseguire oltre.
SCENA VI
La Contessa Beatrice e detti.
La Contessa viene accolta e fatta accomodare. Anche Rosaura e Lelio si siedono. Beatrice chiede al Conte se sia stato lui ad aver fatto arredare l’appartamento di donna Rosaura e ad averle procurato i servitori: Lelio risponde di sì. La Contessa trova tutto di cattivo gusto e non esita a criticarlo. Dopo aver dato qualche lezione di “bon ton”, la Contessa e Rosaura parlano fino a quando non viene lanciata la famosa scommessa concordata prima con Lelio. Ovviamente sarà la Contessa a trionfare. Orgogliosa della vittoria, invita Rosaura a casa sua, dove cinque dame la aspettano; quest’ultima, entusiasta, accetta; prima, però, invita la contessa a bere una cioccolata.
SCENA VII Le Femmine Puntigliose
Arlecchino e detti, poi Brighella.
Rosaura ordina ad Arlecchino di portare la cioccolata. La Contessa divertita da questo “moro”, chiede alla padrona di casa dove lo abbia trovato. La donna risponde che egli da Venezia si era trasferito in Sicilia e lei, colpita dal suo entusiasmo e dal suo spirito, decide di comprarlo.
Nel frattempo, Brighella annuncia il conte Onofrio, marito della Contessa, che viene accolto.
SCENA VIII
Il Conte Onofrio e detti.
Entra il Conte e dopo le presentazioni egli riferisce alla moglie che la contessa Eleonora, la contessa Clarice e il conte Ottavio la attendono a casa. Beatrice fa notare a Rosaura che ha invitato le due dame di proposito per presentargliela.
SCENA IX Le Femmine Puntigliose
Arlecchino, poi Brighella e detti.
Nel frattempo, Arlecchino porta un vassoio con quattro chicchere di cioccolata e vari biscottini.
La Contessa non vorrebbe far aspettare le due nobildonne, ma il marito insiste che vuole bere la cioccolata; così, si accomodano. Beatrice sollecita Rosaura a prepararsi, in modo da non perdere ulteriore tempo.
SCENA X Le Femmine Puntigliose
Il Conte Onofrio, la contessa Beatrice, il conte Lelio e Arlecchino.
Mentre Onofrio beve la cioccolata e mangia i biscottini (con un atteggiamento da ingordo), Arlecchino si fa beffe di lui.
SCENA XI
Donna Rosaura e Don Florindo poi Brighella e detti.
Rosaura presenta il marito alla contessa e al conte; Florindo saluta e porge i suoi omaggi ad entrambi, ma il conte ricambia il saluto in modo scortese (voltandogli le spalle). Onofrio fa i complimenti a Rosaura per la bontà della cioccolata e ne ottiene un bel po’ in regalo. Appena pronti, si incamminano verso la carrozza: Rosaura accompagnata dal conte Onofrio e la contessa da Lelio. Purtroppo la carrozza ha posto per quattro persone, così la contessa propone a Florindo di incamminarsi a piedi.
SCENA XII Le Femmine Puntigliose
Don Florindo solo.
Don Florindo rimugina sulla situazione creatasi. Il trattamento ricevuto pensa sia dovuto al suo grado: i cavalieri lo trattano come “scarto”. Pantalone lo aveva avvisato: una volta pagate le cento doppie, sarà un susseguirsi di torti e affronti. Meglio fare i bagagli e ritornare a Castellammare.
SCENA XIII
Appartamento in casa della Contessa Beatrice.
La Contessa Eleonora, la Contessa Clarice ed il Conte Ottavio.
La contessa Eleonora è veramente infastidita dal ritardo della contessa Beatrice e vuole andare via. Il conte Ottavio cerca di dissuaderla. Anche la Contessa Clarice vuole andare via ed entrambe criticano Beatrice che sembra aver perso le buone maniere convocandole a casa sua senza dare spiegazioni.
Nel frattempo, si sente il rumore di una carrozza e il conte Ottavio va a controllare. E’ la carrozza della Contessa Flamminia, che però va via. Le due dame si chiedono il perché, ma il Conte Ottavio riferisce loro che, contemporaneamente a Flamminia (parente di Clarice) è arrivata la Marchesa Ortensia (cugina di Eleonora) e per non salutarla, Flamminia ha ordinato al cocchiere di tirare dritto. Si sente un’altra carrozza e il Conte va a vedere. La Contessa Eleonora racconta alla Contessa Clarice il torto che le aveva fatto la Contessa Flamminia qualche giorno prima, alle nozze della baronessa Lucrezia. Anche Clarice aveva avuto con lei qualche screzio e lo racconta ad Eleonora. Finalmente arriva la Contessa Beatrice (Eleonora e Clarice la definiscono una contessa senza creanza).
SCENA XIV Le Femmine Puntigliose
La Contessa Beatrice servita dal Conte Lelio, Rosaura dal Conte Onofrio, il Conte Ottavio e detti.
La Contessa Beatrice si scusa per il ritardo, Eleonora e Clarice (facendo la bella faccia) tranquillizzano Beatrice.
La Contessa Beatrice presenta Rosaura alle due Contesse dicendo che voleva farle conoscere proprio loro due.
Si accomodano e Rosaura si appresta a sedersi in mezzo alle due Contesse che, nel frattempo, hanno notato che la suddetta
non possiede un titolo nobiliare. La Contessa Beatrice ordina al servitore di portare tre chicchere di cioccolata (la cioccolata che gli era stata donata da Rosaura), poi ordina ad Ottavio di accomodarsi vicino alla Contessa Clarice e lui obbedisce. Il povero Conte però viene allontanato: evidentemente Clarice non gradisce la sua vicinanza, e lo stesso fa Eleonora (voltandogli la schiena), anzi chiede al Conte Lelio di occupare il posto destinato ad Ottavio. Onofrio, volendo togliere Ottavio dagli impicci, lo invita a seguirlo in cucina per mangiare qualcosa, ma Ottavio non ha appetito. Non sapendo quale posto occupare, Ottavio chiede alla contessa Beatrice se può sedere accanto a lei. Beatrice non si oppone ma Eleonora (con sarcasmo) dice alla contessa di essere troppo buona ad accettare il Conte Ottavio dopo che è stato rifiutato da loro. Beatrice risponde a tono usando un proverbio che dice che i bocconi rifiutati sono i migliori. Ottavio prova a difendersi ma viene zittito da Eleonora.
Onofrio siede vicino a Clarice.
Beatrice presenta Rosaura come si deve, lusingandola, dicendo che oltre alle ricchezze possiede molto spirito e virtù.
Eleonora e Clarice si fanno beffe di lei e Rosaura non comprende tale comportamento, mentre la Contessa Beatrice non proferisce parola.
Lelio prevede un litigio di lì a poco e lo sussurra a Beatrice che continua ad elogiare Rosaura, assecondata da lui; ma sia Eleonora che Clarice non sembrano convinte e decidono di andare.
Beatrice, avvicinandosi a Clarice, la supplica di rimanere e di stare al gioco per amor suo, perché se solo sapesse in quale situazione si è cacciata, la compatirebbe. Anche Lelio fa la sua parte avvicinandosi ad Eleonora per cercare di dissuaderla, ma lei è molto offesa.
Beatrice e Clarice continuano la discussione: Beatrice la supplica dicendole che questa donna (Rosaura) le è stata raccomandata da un ministro della corte. Alla fine, Eleonora chiede ad Ottavio di andar via, ma appena questi le fa notare che non sta disdegnando il boccone rifiutato, Eleonora lo scaccia via. Clarice, invece, fa finta di aspettare la sua carrozza e resta.
SCENA XV Le Femmine Puntigliose
La contessa Beatrice, la contessa Clarice, donna Rosaura, il conte Onofrio e il conte Lelio.
Rosaura, capendo la situazione creatasi, decide di togliere il disturbo per evitare ulteriore vergogna alla contessa Clarice, la quale risponde dicendo che non è assolutamente una vergogna la sua presenza, anzi le farebbe piacere accompagnarla a visitare Palermo. Rosaura si stupisce della risposta della Contessa dato che il suo comportamento e quello di Eleonora lasciava intendere tutt’altro, fino a quel momento. Clarice si giustifica dicendo che Eleonora è fatta così e che le risatine di lei medesima erano critiche rivolte proprio ad Eleonora.
Lelio riflette su quanto siano maliziose le donne e Beatrice è grata del comportamento di Clarice che la sta aiutando.
Clarice propone a Rosaura di farle visita e Rosaura, entusiasta, accetta. Onofrio propone di cenare tutti insieme. Donna Rosaura si offre di cucinare per loro la selvaggina che ha ricevuto la sera precedente, se vorranno accettare l’invito. Alla fine, Onofrio pensa che sarà meglio organizzare la cena a casa sua e tutti concordano; anche Clarice.
SCENA XVI
La Contessa Beatrice, Donna Rosaura, il Conte Lelio ed il Conte Onofrio.
Il conte Lelio propone di organizzare un ballo quella stessa sera e tutti accettano. Rosaura ritorna a casa accompagnata dal conte Onofrio che si autoinvita a pranzo.
SCENA XVII
La Contessa Beatrice e il Conte Lelio.
Beatrice, per non retare da sola, invita Lelio a pranzo e lui accetta. I due parlano del comportamento tenuto dalle due contesse, ma Beatrice si offende quando il conte le ricorda di aver vinto la scommessa con Donna Rosaura; così, la contessa Beatrice si rifiuta di pranzare con lui.
Le Femmine Puntigliose – Atto 2
SCENA I
Camera prima nella locanda, con bauli e robe sui tavolini.
Don Florindo, Pantalone e Brighella.
Florindo fa preparare tutto per la partenza e ordina a Brighella di fare attaccare alla carrozza quattro cavalli: non appena tornerà Rosaura andranno via.
Pantalone chiede a Florindo il motivo di una decisione così improvvisa e Florindo risponde che è stanco di subire affronti da parte dei ceti più elevati. Pantalone prova a farlo riflettere dicendo che il puntiglio è caratteristica prettamente femminile e non maschile; ma Florindo non pensa che il suo risentimento possa definirsi puntiglio. Pantalone gli fa notare che ciò non sarebbe successo se non avessero disdegnato la sua proposta e che è giusto amare la propria moglie ma non bisogna concederle tutto, soprattutto se questo può causare la rovina della propria casa.
Florindo confessa che in realtà è venuto a Palermo non solo per compiacere Rosaura ma anche perché obbligato, come tutti i mercanti del suo rango, una volta sposata una donna ricca, a fare un viaggio, così come è di consuetudine per tutti. Pantalone ribatte dicendo che la rovina di tutto è fare quello che fanno gli altri e che, se proprio si vuole, si possono emulare le gesta di gente che fa del bene. Pantalone immagina come possa essere difficile stare appresso ad una donna che ti dà il tormento tutto il giorno (a detta di Florindo) e lui, che non si è mai sposato, prova a dare dei consigli a Florindo su come “domare” la moglie.
SCENA II
Don Florindo poi Arlecchino.
Florindo riflette sulle parole di Pantalone e si trova d’accordo: deve essere lui a comandare e non sua moglie, da adesso in avanti; così chiama Arlecchino e gli ordina di riporre i suoi vestiti e quelli della moglie nei bauli. Arlecchino inizia a fare tutto come richiesto, ma vorrebbe mangiare prima di partire, altrimenti rischia di star male durante il tragitto. Florindo gli promette che mangerà qualcosa strada facendo, lo esorta a far presto a sistemare i bauli e gli raccomanda di eseguire solo i suoi ordini e non quelli della moglie, se non vuole prendere bastonate. Nel frattempo arriva Rosaura con il seguito.
SCENA III
Donna Rosaura, Il Conte Onofrio e detto.
Donna Rosaura vede Arlecchino con i suoi abiti in mano e gli domanda cosa sta facendo. Lui risponde che Don Florindo gli ha orinato di fare così perché ha deciso di andare via da Palermo. Tenendo il bastone del Conte Onofrio in mano, Rosaura minaccia Arlecchino e gli ordina di posare la sua roba dov’era, ma il servitore non la ascolta.
SCENA IV Le Femmine Puntigliose
Florindo con Bastone e detti.
A sua volta, Florindo minaccia Arlecchino con un bastone se non obbedisce ai suoi ordini. A questo punto, Rosaura chiede al marito il perché di una decisione così repentina e il marito risponde che è giusto così: hanno già ricevuto abbastanza affronti. Il Conte Onofrio interviene, cercando di placare la furia di Florindo e convincendolo a riflettere, magari durante il pranzo; ma quest’ultimo è deciso a tornare a casa e non accetta consigli soprattutto da chi lo ha offeso lasciandolo lì e obbligandolo a camminare a piedi fino a casa della Contessa Beatrice. Il Conte Onofrio si scusa: se solo Florindo avesse esposto prima questo suo disappunto, lui sarebbe stato felice di cedergli il posto nella carrozza e di rimanere nel loro appartamento col cuoco.
Rosaura loda Onofrio per la sua gentilezza, ma Florindo sembra ancora deciso a partire. Rosaura racconta al marito dell’incontro con le dame e della gentilezza con la quale l’hanno accolta (Onofrio asseconda Rosaura). Fra le altre cose, la Contessa Beatrice ha già organizzato una cena e un ballo, per cui non possono più tirarsi indietro. Florindo ritorna sui suoi passi e Onofrio si appresta a sollecitare il cuoco affinché prepari subito il pranzo.
SCENA V Le Femmine Puntigliose
Arlecchino, poi Brighella.
Arlecchino confuso non sa più cosa fare. Arriva Brighella e va ad avvisare il padrone che la carrozza è pronta.
SCENA VI
Camera d’udienza nell’appartamento di Don Florindo.
Donna Rosaura sola.
Rosaura tira un sospiro di sollievo: suo marito sembra calmo adesso; certo ha dovuto mentire sul trattamento ricevuto dalle dame, ma si augura che le gentilezze negate al mattino possa riceverle durante la cena. L’unica cosa che conta è poter dire di essere stata accolta in una conversazione con numerose dame. Una volta fatto questo, potrà ritornare a casa.
SCENA VII
Brighella e detta.
Brighella avvisa Rosaura dell’arrivo delle Contessa Clarice.
Rosaura ordina a Brighella di portare due sedie di cui una grande e la fa sistemare a dovere (come ha imparato quella stessa mattina); poi attende la Contessa vicino alla porta.
SCENA VIII Le Femmine Puntigliose
Clarice e Rosaura, poi Brighella.
La Contessa viene accolta da Rosaura, la quale la prega di accomodarsi. Clarice si incammina verso la sedia, ma Rosaura la blocca dicendo che aveva preparato l’altra sedia apposta per lei. La Contessa prova a sedersi ma i grossi braccioli della sedia e il suo guardinfante le impediscono la seduta, così Rosaura cede il suo posto. Nel frattempo, Rosaura chiama Brighella e gli parla all’orecchio; costui parte e ritorna con un panchettino sul quale Rosaura si accomoda.
Le due iniziano a parlare di stoffe e abiti e Clarice chiede di poter vedere quelle stoffe d’oro che Rosaura ha definito “superbe”. Prontamente Rosaura ordina a Brighella di andarle a prendere e attendendo il ritorno del servitore, Clarice si fa promettere da Rosaura di non proferir parola con Eleonora riguardo il loro incontro, perché la contessa è molto puntigliosa e permalosa. Rosaura dà la sua parola.
Arriva Brighella con le stoffe; Clarice inizia ad analizzarle e si innamora di una di esse in particolare; al che, chiede a Rosaura se è disposta a darla via. La donna risponde che per lei farebbe questo ed altro. La Contessa vuole pagare ma Rosaura non vuole denaro. Alla fine, Clarice insiste tanto e Rosaura cede: riceverà, come calcolato dalla Contessa, l’importo di settantadue zecchini, quella sera stessa. Clarice continua a contemplare la bellezza di quella stoffa, così bella che pensa possa essere francese; ma Rosaura la rassicura che quella stoffa proviene da Venezia.
Ad udir tali parole, Clarice si pente dell’acquisto e rinuncia alla stoffa perché italiana. Rosaura ribatte dicendo che le stoffe italiane sono belle tanto quanto quelle francesi e che questo è solo un puntiglio delle donne. Facendo così si scredita l’Italia per la falsa opinione degli italiani stessi. Ma la Contessa non vuol sentir ragioni, al che Rosaura chiede se può esserle utile in altro: Clarice risponde di no e va via.
SCENA IX Le Femmine Puntigliose
Rosaura, poi Brighella.
Rosaura, infastidita per il comportamento della Contessa, si sfoga con se stessa e pensa che non importa come andrà: se sarà ammessa alla conversazione con le dame bene, altrimenti in un modo o in un altro lascerà un ricordo di sé.
Entra Brighella annunciando la visita della Contessa Eleonora. Rosaura, sorpresa da questa stravaganza inaspettata, domanda a Brighella se per caso la Contessa Eleonora abbia incontrato la contessa Clarice. Brighella risponde di sì e aggiunge che le due hanno anche parlato e lui ha sentito tutta la conversazione. Rosaura curiosa vuol sapere quello che le due si sono dette, così Brighella riferisce ciò che ha origliato: ovvero che la Contessa Clarice ha detto alla Contessa Eleonora che era lì perché doveva comprare della stoffa, ed Eleonora che era venuta per comprare della tela d’Olanda. Rosaura è sorpresa di sapere della visita di Eleonora dopo la scenata del mattino, ma decide di riceverla comunque, così manda Brighella ad avvisare la Contessa che si può accomodare.
Brighella ritorna da Rosaura dandole la notizia che la Contessa è andata via perché ha aspettato troppo ad accoglierla. Rosaura, furiosa, incolpa Brighella per essere stato troppo lento; così, gli ordina di inseguire la carrozza, di scusarsi con la Contessa per il terribile inconveniente e di pregarla di ritornare. Brighella va.
SCENA X Le Femmine Puntigliose
Donna Rosaura, poi il Conte Onofrio, poi Don Florindo.
Rosaura è molto dispiaciuta per quanto successo con la Contessa Eleonora; nel frattempo, il pranzo è pronto e il conte Onofrio invita Rosaura a sedersi a tavola, ma lei non ha fame: spera solo che la Contessa la perdonerà. Florindo vuole convincere la moglie a sedersi anche solo per compagnia, ma la donna risponde che è amareggiata e questo per colpa di una servitù incapace. Ecco che torna Brighella.
SCENA XI
Brighella e detti; poi il Conte Onofrio che torna come sopra.
Brighella entra affannato, Rosaura impaziente vuol sapere cosa ha detto la Contessa Eleonora. Brighella riferisce a Rosaura che la Contessa non voleva sentir scuse da uno staffiere. Rosaura infuriata lo manda via, mentre il marito prova a farla riflettere dicendole che la Contessa aveva ragione a reagire in tal modo. Entra Onofrio affamato, chiedendo a Florindo se almeno lui si siede a pranzare dato che Rosaura vuole essere dispensata.
Rosaura chiede al Conte Onofrio di chiamarle il moro, sarà lui a fare le scusa alla Contessa da parte sua, ma il marito glielo sconsiglia, peggiorerebbe la situazione. Di tutta risposta, Rosaura propone al marito di andare dalla Contessa per scusarsi, ma egli si rifiuta. A questo punto tocca a Rosaura in persona scusarsi, ma ecco che entra Brighella annunciando l’arrivo del Conte Lelio: la sua presenza calza a pennello.
Rosaura riceve il Conte Lelio e dice al marito di andare a fare compagnia al Conte Onofrio.
SCENA XII
Donna Rosaura ed il Conte Lelio.
Rosaura chiede al Conte Lelio se è al corrente dello spiacevole inconveniente accaduto poco prima e il conte risponde che sa già tutto e che ha parlato con la Contessa Eleonora: ella gli ha riferito che ha aspettato per ben tre quarti d’ora; Rosaura prontamente risponde che al massimo saranno stati dieci minuti. Ad ogni modo, il Conte l’ha tranquillizzata e l’ha convinta ad andare alla festa della Contessa Beatrice: sarà l’occasione giusta per chiederle scusa. I due si scambiano lusinghe reciproche.
Rosaura chiede a Lelio se avrà l’onore di partecipare alla conversazione con le dame e il conte risponde positivamente.
Rosaura e il Conte Lelio si recano in cucina per il pranzo.
SCENA XIII
Strada.
Il Conte Ottavio, poi un Paggio della Contessa Eleonora con biglietto.
Il Conte Ottavio riflette su quanto sia difficile servire una dama, troppo puntigliose, anche l’uomo più calmo del mondo perderebbe la pazienza a servire queste dame. Arriva un paggio della Contessa Eleonora con un biglietto per il Conte.
Ottavio apre il biglietto e inizia a leggere le parole della Contessa. Eleonora è stata invitata dalla Contessa Beatrice al ballo, così ha deciso di chiedere ad Ottavio di farle da accompagnatore (nonostante vanti quattro pretendenti disposti a servirla). Ottavio pensa che sia falso e che lei non abbia nessuno, ma continua a leggere.
Eleonora scrive di aver subito un torto da Rosaura (non specifica quale) e che Lelio ha cercato di placarla. Lei ha finto di non provare più del risentimento per questa storia ma stasera al ballo gliela farà pagare. Ottavio non si stupisce di tali parole dato, che la Contessa Eleonora è molto puntigliosa e permalosa.
In conclusione, Eleonora chiede ad Ottavio di andare a casa sua e di scusarsi per averla fatta adirare quella mattina.
Ottavio è perplesso sul da farsi, sa che Eleonora è un’opportunista; ma se decide di non andare, commette un’inciviltà e se decide di andare, fa la figura del ridicolo. E’ preoccupato per quello che Eleonora potrebbe fare al ballo e spera di non finire nei guai per colpa sua.
Ecco che arriva Pantalone…forse lui sa qualcosa.
SCENA XIV Le Femmine Puntigliose
Pantalone e detto.
Ottavio e Pantalone si salutano.
Ottavio domanda a Pantalone se per caso è successo qualcosa a casa di don Florindo e se lui ne è al corrente.
Pantalone risponde che non sa nulla e che l’ultima cosa che sa è che Florindo voleva tornare a casa sua.
Allora Ottavio confessa a Pantalone che Rosaura ha offeso una dama e che è probabile che succeda qualche inconveniente al ballo. Visto che loro sono amici, forse lo può avvisare. Pantalone vuole bene don Florindo e farebbe di tutto per lui, tuttavia ha bisogno di sapere il nome della dama offesa. Ottavio fa il nome della Contessa Eleonora, ma raccomanda Pantalone di essere discreto. Pantalone non si meraviglia di tal risposta ed espone la sua teoria riguardo i Conti che servono le Contesse: egli sostiene che è molto divertente il fatto che mentre le dame si riuniscono per le loro conversazioni vengano servite dagli uomini: chi le fa da segretario, chi da cameriere, chi le coccola. Gli uomini sono ridotti a schiavi.
Ottavio concorda con Pantalone. Quest’ultimo andrà a parlare con Florindo cercando di farlo ragionare.
Ottavio sa che quello che dice Pantalone è pura verità, ma non sa come uscirne.
SCENA XV
Sala per il ballo a casa della Contessa Beatrice, con lumiere, sedie ed un tavolino in mezzo, con varie candele di cera ed una accesa.
Il Conte Onofrio e servitori che accomodano le candele.
Suonatori per la festa.
Onofrio dice al servitore che la stanza è ben illuminata e non servono altre candele, poi ordina a tutti di andare in cucina a preparare la cena: egli vuole cenare presto e manda a dire al cuoco di preparare una buona zuppa con i contorni (la selvaggina).
SCENA XVI
Brighella con una scodella di confetti ed il Conte Onofrio.
Entra Brighella con la scodella, Onofrio chiede cosa abbia lì e Brighella risponde che la manda la sua padrona per il ballo. Onofrio ordina a Brighella di portare la scodella alla cameriera.
SCENA XVII
Arlecchino con un vassoio con boccette di rinfreschi ed uomini con sorbettiere, ed il Conte Onofrio; poi la Contessa Beatrice ed il Conte Lelio.
Arlecchino entra e il Conte Onofrio gli chiede cosa sta portando. Egli risponde che sta portando dell’acqua. Allora Onofrio prende due boccette e le beve, ma era vino.
La Contessa Beatrice scorge delle dame in arrivo ed il marito si allontana mentre i musicisti iniziano a suonare.
SCENA XVIII
La Contessa Clarice, servita da un Cavaliere che non parla. Altre due Dame con due Cavalieri che non parlano. Beatrice va a ricevere le due dame, le quali entrano, servite di braccio dai loro Cavalieri. Una volta entrati, Beatrice fa sedere le tre Dame in mezzo, nel primo luogo. I Cavalieri siedono, discorrendo fra di loro, nelle sedie laterali. Lelio siede dall’altra parte, e Beatrice, dopo aver fatto i suoi complimenti alle Dame, va a sedere vicino a Lelio.
Nel frattempo arrivano Rosaura e Florindo. Beatrice si alza, e va a riceverla e la mette a sedere vicino Clarice, poi torna vicino a Lelio. Florindo va verso i Cavalieri. Clarice con le due Dame salutano freddamente Rosaura, poi si parlano sottovoce fra di loro. Da lì a poco Clarice si alza e va vicino a Beatrice e finge di parlare con lei; dopo le altre due Dame si alzano e vanno vicino a Clarice, lasciano Rosaura sola e parlano sottovoce con Clarice. Florindo si alza, va per parlare con Rosaura, la quale arrabbiata lo scaccia ed egli torna al suo posto.
Arrivano la Contessa Eleonora ed il Conte Ottavio. Beatrice si alza, va ad incontrarla e la introduce per sedere vicino a Rosaura. Ella osserva intorno e va a sedere in mezzo degli uomini, e resta Rosaura sola. Beatrice, vedendo questo, va a sedersi vicino Rosaura, parlandole piano e Rosaura scuote il capo. Viene in sala un Ballerino, maestro di sala, e terminata la sinfonia, ordina ai suonatori il minuetto. I suonatori suonano. Il ballerino per ordine di Beatrice va a prendere Rosaura e con essa balla il minuetto. Mentre Rosaura balla, tutte le Dame vanno via e i Cavalieri al seguito. Lelio si alza per fermarli. Rosaura vedendo andar via la gente si volta verso Beatrice che sta per sclerare. I suonatori si fermano.
Rosaura chiede come mai un affronto del genere proprio a lei, Beatrice risponde che l’affronto lo sta ricevendo lei per causa sua. Florindo dice a Rosaura di andare via, Rosaura va via delusa.
SCENA XIX
La Contessa Beatrice, poi il Conte Lelio, poi il Conte Onofrio.
Beatrice non comprende come sia stato possibile farle un affronto del genere e soprattutto dove siano andati tutti quanti.
Lelio risponde che si sono spostati a casa della Contessa Eleonora e Beatrice vuole andarci. Lelio prova a dissuaderla, ma niente da fare. la Contessa Beatrice vuole andarci a tutti i costi. Lelio asseconda ogni sua richiesta.
Entra Onofrio domandando cosa è successo e Lelio spiega che dopo il primo ballo che vedeva protagonista Rosaura, tutti sono andati via.
Le Femmine Puntigliose – Atto 3
SCENA I
Solita camera nella locanda, con tavolino e lumi.
Donna Rosaura e Don Florindo.
Florindo vuole sfidare il Conte Onofrio a duello, ma Rosaura vuole lasciare Palermo immediatamente. Florindo pensa che spetti a lui farsi giustizia, ma la moglie lo persuade dicendo che sarà lei a sistemare la faccenda senza violenza (non dice esplicitamente quali siano le sue intenzioni): l’unica cosa da fare e far preparare la carrozza; quanto alla loro roba, penserà l’albergatore a mandargliela a Castellammare. Florindo chiede alla moglie se ha intenzione di far uccidere qualcuno, ma lei prontamente risponde che questa vendetta sarà senza spargimenti di sangue. Florindo chiama Brighella.
SCENA II Le Femmine Puntigliose
Brighella e detti; poi Arlecchino.
Florindo ordina a Brighella di predisporre tutto affinché giunga subito carrozzino e cavalli e si possa partire senza perder altro tempo; il povero Brighella risponde che a quell’ora non ci sarà nessuno a servirlo, ma Florindo non vuol sentire ragioni, così Brighella va.
Florindo è impaziente perché, vuole conoscere le intenzioni di Rosaura; ma la moglie risponde che a breve lo scoprirà; nel frattempo chiama il moro.
Arriva Arlecchino e Rosaura gli ordina di star bene a sentire ciò che dovrà fare per lei, senza fallire: dovrà informarsi dove si trova il palazzo della Contessa Eleonora, entrare e chiedere a qualcuno della servitù se tutte le dame presenti al ballo della Contessa Beatrice sono ancora lì; poi dovrà riferire immediatamente tali informazioni a Rosaura. Arlecchino va.
Florindo insiste per conoscere le intenzioni della moglie, ma la risposta di Rosaura è la stessa: dovrà pazientare un po’.
SCENA III Le Femmine Puntigliose
Brighella e detti.
Brighella ritorna e avvisa i padroni che a breve sarà pronta la carrozza. Florindo incita la moglie a cambiarsi ma Rosaura ha deciso che partirà vestita così com’è.
Brighella annuncia il Conte Lelio, ma Rosaura non ha alcuna intenzione di riceverlo, così ordina a Brighella di riferire al Conte che i padroni non sono a casa e se non dovesse crederci, potrà dire la verità: non vogliono riceverlo. Brighella va. Florindo chiede a Rosaura se pensa che Lelio abbia colpe in tutta questa storia, ma la moglie risponde che a prescindere, non vuole più avere a che fare con questa gente.
SCENA IV
Don Florindo, poi Brighella.
Florindo spera che ciò serva d’insegnamento alla moglie.
In quel momento ritorna Brighella e riferisce a Florindo che Lelio ha intuito il loro rifiuto e a denti stretti ha commentato che questo è ciò che succede quando si ha a che fare con gente del genere. Florindo arrabbiato, vuole togliersi lo sfizio di vendicarsi, così ordina a Brighella di trovare quattro bravi che vadano al palazzo della Contessa Eleonora e bastonino tutti i servitori che escono da lì. Brighella, sebbene contrariato (essendo anche lui un servitore), esegue l’ordine per non rischiare di essere licenziato.
SCENA V Le Femmine Puntigliose
Pantalone e detto.
Nel frattempo, arriva Pantalone e chiede di poter entrare: Florindo lo fa accomodare. Pantalone riferisce che lo aveva cercato invano per tutta la sera per chiedergli se era vera la faccenda dell’affronto. Florindo risponde che è tutto vero e che la causa è sua moglie. In ogni caso sono pronti a lasciare Palermo. Pantalone ribatte dicendo che non deve incolpare la moglie ma se stesso e lo dissuade dal partire perché se fosse andato via al mattino, prima dell’affronto, sarebbe stato un atto di virtù; ma andare via adesso, dopo l’affronto, sarebbe considerato un atto di viltà.
Florindo risponde che sua moglie, comunque, ha intenzione di fargliela pagare prima di andare via e Pantalone lo rimprovera perché le lascia fare sempre tutto.
Florindo confessa che anche lui si è dato da fare, mandando quattro bravi a bastonare i servitori delle dame e dei cavalieri. Pantalone a sua volta risponde dicendo che è da vigliacchi far bastonare i servitori dei cavalieri e delle dame: che colpa ne hanno loro? E poi, che vendetta è? Florindo allora chiede consiglio al mercante su quale sia la forma di vendetta migliore. Pantalone risponde che in primis la vendetta non è mai la soluzione ai problemi; e in ogni caso, è stato tutto sbagliato fin dal principio, perché a questo tipo di feste non è usanza invitare dei “non nobili”. Dunque, l’offesa non è stata prodotta da un’ingiustizia, ma è stata cercata da chi l’ha ricevuta. Florindo sostiene che “malevola” è stata la Contessa Beatrice che pur di guadagnare cento doppie ha preso un impegno che non ha mantenuto. Per questo, egli aveva deciso di sfidare il conte Onofrio.
Pantalone cerca di far riflettere Florindo: non risolverà niente con la violenza, la cosa più giusta da fare sarebbe farsi restituire le cento doppie e passare dei giorni tranquilli a Palermo, riverire e rispettare i nobili così da farseli amici e poter dire di aver ricevuto da costoro onestà e finezze, seppur in privato.
Florindo è d’accordo col pensiero di Pantalone ma si consulterà con la moglie per vedere cosa ne pensa.
Pantalone, stanco, saluta Florindo e lo lascia alla sua decisione.
Florindo, toccato dalle profondità del pensiero di Pantalone, decide di andare lui stesso a fermare i bravi.
SCENA VI Le Femmine Puntigliose
Notte.
Strada con porta del palazzo della Contessa Eleonora.
Brighella con quattro uomini intabarrati.
Brighella parla con i Bravi dicendo loro cosa devono fare: bastonare ogni servitore che esce dal palazzo. Un bravo chiede come si dovranno comportare se di servitori ne uscissero più di più alla volta e Brighella risponde che faranno quel che possono. Poi se ne va.
I bravi si nascondono aspettando che esca qualcuno.
SCENA VII Le Femmine Puntigliose
Arlecchino dal palazzo della Contessa Eleonora, poi i quattro uomini rimpiattati.
Mentre Arlecchino torna indietro ad avvisare la padrona che tutte le dame sono al palazzo della Contessa Eleonora, escono i quattro bravi e lo bastonano. Il moro cerca aiuto ma cade a terra.
SCENA VIII
Don Florindo e detto.
Florindo, arrivato al palazzo, spera che Brighella non abbia già messo in atto il suo piano, quando, ad un tratto, vede un uomo per terra. Si avvicina e si rende conto che si tratta del moro, il suo servitore. Florindo gli chiede cosa sia successo e lui, tutto dolorante, risponde che è stato aggredito fuori dal palazzo. Florindo allora capisce tutto, aiuta il moro ad alzarsi e lo porta a farlo medicare, mentre Arlecchino maledice quei mascalzoni che lo hanno ridotto in quel modo.
SCENA IX
Stanze in casa della Contessa Eleonora con tavolini, lumi e sedie.
La Contessa Eleonora, la Contessa Clarice, il Conte Ottavio.
Cavalieri e Dame a sedere indietro, giocando.
Clarice ed Eleonora discutono su quanto sia stato disdicevole far sedere una mercantessa in mezzo a delle dame e soprattutto far aprire le danze a lei. Ottavio partecipa alla discussione dicendo che la colpa è stata del ballerino.
Le due Contesse convengono con lui e pensano che il ballerino meriterebbe una bella lezione.
Eleonora sostiene che toccava a lei danzare per prima e Clarice ribatte che anche lei toccava. Le dame dietro ridono e le due Contesse pensano stiano ridendo di loro.
Eleonora non concepisce perché la Contessa Beatrice si sia comportata in quel modo e Clarice risponde che lo ha fatto per via di una raccomandazione. Ottavio fa notare ad entrambe che stanno spettegolando e le due contesse lo deridono.
SCENA X
Il Conte Lelio e detti.
Eleonora chiede a Lelio ironicamente cosa fa la mercantessa; Lelio, adirato, risponde che non vuole più aver a che fare con quella gente; è persino andato a trovarla ma Rosaura non lo ha voluto ricevere. Ottavio difende Rosaura sostenendo che è comprensibile il suo comportamento dopo quello che è successo, ma Eleonora lo zittisce. Le due dame punzecchiano Lelio inducendolo a dire che opinione ha di loro Beatrice:
Lelio confessa che la Contessa era su tutte le furie e che voleva recarsi lì per aver conto e ragione. Eleonora e Clarice iniziano a dir male di lei; Ottavio si intromette ma viene zittito nuovamente.
SCENA XI Le Femmine Puntigliose
La Contessa Beatrice e detti.
Arriva Beatrice e comincia uno scambio di accuse tra lei e le Contesse; alla fine, la colpa di tutto viene fatta ricadere su Lelio che, a detta di Beatrice, si è follemente innamorato di Rosaura e lei che è di buon cuore non ha saputo dirgli di no. Le Contesse le rinfacciano che Rosaura ha aperto le danze e Beatrice se la prende con il ballerino dicendo che verrà castigato a dovere.
Clarice incalza ricordando alla contessa Beatrice che aveva detto di esserle stata raccomandata da un Ministro, ma Beatrice confessa che non è vero e che ha fatto tutto per il conte Lelio.
SCENA XII
Donna Rosaura e detti.
Arriva Rosaura chiedendo scusa per l’accaduto. Ottavio pensa che sia troppo ma Rosaura lo implora di intercedere per lei tra le dame: il suo sarà un discorso di pochi minuti poiché a breve partirà.
Ottavio chiede alle dame se sono disposte ad ascoltare una donna che con tanta civiltà le sta supplicando, ed Eleonora acconsente.
Rosaura si scusa pubblicamente e ringrazia le dame per le gentili attenzioni che le presteranno. E’ colpa sua, si è spinta oltre, ma da dove viene lei non si fa caso al grado di nobiltà posseduto, quindi pensava di poter essere accolta senza problemi tra le dame. Avrebbe allontanato da sè ogni desiderio se fosse stata meglio istruita sulle consuetudini della nobiltà palermitana. Ciò che la legge proibisce non si può ottenere col denaro, ma quello che si può ottenere col denaro non è detto che sia opposto alla legge. Per cui, se le è stato assicurato che dietro compenso avrebbe potuto essere introdotta tra le nobildonne, non ha colpa se ha creduto di avere il diritto di aspirarvi. Per questo suo desiderio, ha pagato cento doppie a Beatrice che le ha assicurato la sua mediazione. Quindi, o lei l’ha ingannata o loro le hanno fatto un torto. Rosaura dice di non pretendere nulla da loro ma ci tiene a mettere in chiaro la questione affinché nessuno possa additarla come pazza, debole o presuntuosa. Detto questo, si congeda lanciando un ultimo avvertimento: a deturpare la loro società non sarebbe stata la sua presenza ma avere in grembo una dama ingannatrice e venale come la contessa Beatrice.
SCENA XIII Le Femmine Puntigliose
I suddetti, fuori di donna Rosaura che è partita.
Eleonora chiede a Beatrice se è vera la questione delle cento doppie e Beatrice risponde che le ha vinte per una commessa. Eleonora vuole saperne di più e viene chiamato in causa il conte Lelio.
Lelio confessa che per far avere i soldi alla contessa Beatrice si era accordato con Rosaura, ma Beatrice non gliela fa passare liscia e lo accusa di aver ricevuto un orologio d’oro quale prezzo per la mediazione.
Ottavio è allibito, non sa più che fare e richiama l’attenzione dei presenti sottolineando che il vero puntiglio della nobiltà deve essere quello di conservare illibato l’ordine stesso.
Lelio pensa di scappare per la vergogna e lo stesso Beatrice.
SCENA ULTIMA
La Contessa Eleonora, la Contessa Clarice, il Conte Ottavio, Dame e Cavalieri.
Ottavio propone di raccogliere cento doppie per restituirle a Rosaura in segno di scuse. Sarà lui stesso a portargliele. Tutti contribuiscono.
Eleonora e Clarice prendono le distanze da Beatrice e Ottavio conclude dicendo che questa volta è d’accordo col puntiglio delle dame e che serva da lezione il fatto comico di Rosaura.
FINE
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(SFA, “Storia del Teatro” – Relazione a cura di Gloria Puglisi)