fotografia di nudo

Fotografia di nudo e “Nudes”

La fotografia di nudo è un genere che ritrae l’immagine nuda o semi-nuda di una persona, oppure un’immagine che ne suggerisca il concetto.
A prima vista non c’è differenza con il fenomeno definito Nudes (tradotto letteralmente “nudi”).
La mia relazione cerca di chiarire la differenza tra queste due forme di espressione.

Primi nudi fotografici

Si può considerare la fotografia di nudo erede del nudo pittorico.
Mentre i pittori possono attingere alla propria immaginazione, i fotografi dipendono dalla realtà in tutte le sue forme.
Il modello è importante e difficilmente “modificabile”.
Per questo motivo spesso assume maggiore importanza rispetto al fotografo.
Oggi non è più così grazie al fotoritocco e all’intelligenza artificiale.
Non sappiamo quando il primo modello posò davanti ad una macchina fotografica.
Sappiamo che, già tra il 1840 e il 1860, furono realizzati a Parigi circa 5000 ritratti di nudi con le tecnica del dagherrotipo.
Se ne conservano 1200 e 700 di questi sono noti in tutto il mondo.

L’Origine del mondo

Nel 1866, il pittore Gustave Coubert, probabilmente ispirato da alcuni scatti del suo collaboratore Auguste Belloc, realizza L’Origine del Mondo.
É qui che pittura e fotografia si incontrano, consolidando sempre più il loro legame.
Kenneth Clark, storico dell’arte inglese, afferma che il nudo è da considerarsi una costruzione artificiale della forma mentis della società, proprio per le dimensioni metamorfiche, iconografiche, didascaliche che essa può assumere.
Se inizialmente il soggetto era al servizio dell’arte, come forma di ispirazione o come strumento di esaltazione di bellezza, raggiunge ora rappresentazioni di perversione.
Il corpo nudo propone una chiave di lettura attraverso il quale si possono analizzare i cambiamenti di una società che vive momenti di crisi, ma anche emancipazione e bisogno di prossimità.
Ma in cosa si traduce oggi questo ‘’ bisogno di prossimità’’?

Nudes

Il sesso e l’erotismo hanno trovato un nuovo modo, completamente virtuale, per mettere in connessione le persone: il sexting, ovvero scambio di immagini a sfondo sessuale.
I social media diventano lo strumento d’eccellenza per svolgere questa pratica sessuale.
L’utilizzo di Nudes ci fa vedere come tutti possano diventare, seppur a livello puramente amatoriale, fotografi e modelli di nudo.
In questo passaggio la fotografia di nudo si differenzia dai Nudes.
La sociologa Morgan Johnstonbaugh, ricercatrice della University of Arizona, ha stimato che l’invio di Nudes vede o ha visto impiegate il 73% delle donne e il 67% degli uomini, seppur il 40% degli intervistati abbia dichiarato che la scelta di inviare questo tipo di foto servisse a soddisfare le richieste del destinatario.
In particolare per le donne, le probabilità di considerare l’invio di Nudes come un tentativo d’impedire la perdita di interesse da parte del destinatario si sono rivelate quattro volte più alte di quelle degli uomini.

Donne e Nudes

Ma la relazione tra le donne e il sexting non riguarda solo un ‘’concedersi’’ fotograficamente all’altro.
Infatti, diventa quasi uno strumento di realizzazione personale e ricongiungimento con la propria identità.
Morgan Johnstonbaugh avanza la proposta che, essendo una pratica a distanza, le donne si sentano più sicure avendo uno spazio in cui poter liberamente esprimere la loro sessualità.
Quindi, a volte, l’invio di nudes diventa un modo per riaffermare il proprio libero arbitrio sessuale.
Perciò, se sempre di fotografia di nudo si tratta, salvo una questione più tecnica e procedurale, cosa rende una foto di nudo e un Nudes diversi?
La differenza sta nel fatto che una modella decide di posare per un pubblico, un Nudes rimane tra le persone che hanno praticato sexting.

E se un Nudes viene pubblicato?

Sia per persone ordinarie che per celebrità le cui foto sono state condivise senza alcun tipo di consenso, uno dei rischi è andare incontro a un caso di revenge porn.
Seppur letteralmente tradotto come ‘’vendetta porno’’, non sempre prevede un aspetto vero e proprio di vendetta, causando quindi un caso di ‘’pornografia non consensuale’’.
In Italia, con il D.L. del 30 giugno 2003, chiunque invii, ceda, pubblichi o diffonda immagini a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, è punito con reclusione da uno a sei anni e con multa da 5mila a 15mila euro in base alle aggravanti.
La pena non è attualmente applicata solo al destinatario originale dei contenuti, ma anche a chi ne incrementa la diffusione.
In questo specifico caso, il revenge porn può diventare uno sfumatura di cyberbullismo.
Crea un clima di persecuzione, vergogna e aggressione nella sfera privata e psicologica della persona ritratta.

Hackeraggio

In ultimo, possiamo ricordare gli episodi di hackeraggio avvenuti nel 2014.
Nudes di diverse celebrità furono rubate dal cloud e diffuse.
Tra le vittime Jennifer Lawrence, Scarlett Johansson, Kate Upton, Kristen Dunst e altre.
Jennifer Lawrence in un’intervista a “Vanity Fair” ha detto: «Rubare quelle foto è stata una violenza inaudita. Mi sono sentita come se mi avesse attaccato tutto il pianeta. É un trauma che resterà per sempre.»

Per approfondire:

Nudismo e naturismo

Thomas Eakins e la sua estetica della nudità

(SFA, “Recitazione Cine-Tv”, ricerca di approfondimento di Greta Simonetti)

Related Posts

×

Hello!

Click one of our contacts below to chat on WhatsApp

× Chatta con Giulietta