Nella lezione del 18 gennaio abbiamo trattato principalmente il tema dello sfruttamento delle arti.
Lo sfruttamento delle arti
A pagina 37 de Il lavoro dell’attore su se stesso di K. S. Stanislavskij, Torcov descrive il comportamento al saggio di Vera, un allieva del corso.
«Ci hai mostrato le tue belle gambe, le tue manine. Tutta la persona. Approfittando del fatto che tutto in scena risalta meglio.»
Torcov fa riflettere i suoi allievi sul fatto spesso si approfitta della parte per scopi completamente estranei.
Chi per mostrare la propria bellezza, chi per la popolarità o per il denaro, ma Shakespeare, quando ha scritto la Bisbetica Domata, aveva un altro scopo.
Spesso capita che il testo che si deve rappresentare in scena venga sfruttato per mostrare l’ego di una persona e non per comunicare il messaggio che l’autore aveva posto dietro quel testo.
Torcov conclude che è necessario capire se si vuole intraprendere questa strada per sfruttare l’arte o per servirla.
Stare bene in scena
Un altro tema trattato a lezione è stato il saper “stare bene” in scena.
Anche quando apparentemente in scena non si deve fare nessun tipo di azione, l’attore deve avere ben in mente lo scopo del perché si trova lì in quel posto.
Ovviamente questo scopo non deve avere nulla a che fare con il mostrarsi, altrimenti si ricade nello sfruttamento delle arti per il proprio tornaconto.
Commento
Personalmente penso che da sempre, ma soprattutto in questi ultimi anni, l’arte venga sfruttata per diversi motivi: i principali sono quelli di garantirsi molto denaro e fama.
In realtà la vera arte raramente porta alla ricchezza, sono pochissimi gli artisti che servendo l’arte si sono garantiti una carriera stabile e la fama.
Inoltre quando si parla di arte non ci si può limitare a mostrare ciò che piace alle masse, che sia per ignoranza o per cattivo gusto, come vediamo spesso nei social.
Come scrive Stanislavskij “il teatro è un’arma a doppio taglio”, dal momento che lo si può usare per fare del bene e trasmettere importanti valori rendendo il mondo migliore, o sfruttarlo per scopi personali e quindi non contribuire al bene collettivo.
(SFA, Sistema Stanislavskij, lezione del 18 gennaio 2021 con Mario Restagno – Relazione a cura di Ester Barbarossa)