Nella lezione del 28 ottobre abbiamo affrontato il tema della comunicazione, capitolo X de Il lavoro dell’attore su se stesso di K. S. Stanislavskij.
Emittente e ricevente
L’atto della comunicazione prevede un emittente e un ricevente.
Un esempio evidente è la spina che entra dentro la presa.
Allo stesso modo il jack del cavo microfonico entra nella presa dell’amplificatore.
La spina o il jack vengono chiamati anche “maschio” e la presa “femmina”.
Sotto questo profilo l’atto sessuale è un atto di comunicazione.
Tutto si muove
Comunicare comporta un movimento.
Possiamo dire che tutto il cosmo è in comunicazione perché tutto si muove.
Il movimento tiene in vita tutti gli esseri viventi dell’universo.
Una madre quando allatta suo figlio lo sta tenendo in vita con un atto di comunicazione.
Se facciamo attenzione tutto quello che avviene nel cosmo è un’azione continua di piccole e grandi comunicazioni.
Dal sole che illumina tutti i pianeti del suo sistema alla luce che entra da una finestra, un suono che entra nelle nostre orecchie, un treno che entra in una galleria…
Distanziamento
In questi ultimi due anni di emergenza sanitaria abbiamo vissuto il distanziamento fisico.
Abbiamo ridotto le possibilità di comunicazione perché attraverso il contatto potevamo trasmettere un virus.
Sono aumentate le tensioni sociali, le incomprensioni, la rabbia.
Sono aumentati i problemi psicologici personali.
Gli esseri umani hanno bisogno di comunicare e non si può pretendere di controllare completamente il contenuto che trasmettiamo.
La comunicazione porta sempre con sé un rischio, ma chi non vuole affrontarlo è destinato ad un progressivo impoverimento che conduce alla morte.
Comunicazione artistica
Siamo passati poi a parlare della comunicazione artistica.
Il teatro è comunicazione: io racconto una storia a qualcuno che mi ascolta.
L’attore può essere considerato un esperto di comunicazione: tutta la sua attività è comunicare bene.
La comunicazione teatrale ha una dose di sensualità intrinseca poiché deve andare a toccare i sensi delle persone.
Senza la sensualità sarebbe un’arte fredda e c’è bisogno di calore per comunicare con il pubblico.
Contatto
Noi siamo costantemente in contatto con tutto quello che ci circonda e questo prevede uno scambio, una comunicazione.
Abbiamo capito come gli esseri umani non riescano a non pensare a niente; siamo sempre attivi e a contatto con qualcosa.
C’è un contatto e un ascolto anche con gli oggetti, in particolare quelli su cui ci soffermiamo di più e ci incuriosiscono.
Ma non si può entrare in contatto con qualcosa guardandolo di sfuggita.
Capitolo X
Abbiamo letto il capitolo X de “Il lavoro dell’attore su se stesso”.
Nell’arte teatrale è necessario entrare in connessione con i colleghi.
Devo sentire e vivere e usare, quindi, una tecnica per farlo.
Stanislavskij individua 5 tipi di contatto.
1) Autocontatto.
Essere in contatto con noi stessi è molto difficile perché il corpo ci chiede o comunica cose e spesso non lo ascoltiamo o, peggio, la testa vuole qualcosa che il corpo non vuole. C’è bisogno che i tre elementi corpo-testa-cuore viaggino insieme.
2) Contatto reciproco tra due attori.
3) Contatto con un oggetto immaginario.
4) Contatto con l’oggetto collettivo.
5) Contatto con il mestiere.
Considerazione personale
Credo che sia fondamentale la comunicazione nell’ambito artistico, specialmente quella fisica.
Questa permette uno scambio di sensazioni e reazioni necessarie ad un attore.
L’attore deve vivere comunicando con il mondo che lo circonda e “rubare” quello che riceve per poi ricomunicarlo sulla scena.
Per approfondire:
Dizionario della Comunicazione
Herbert Marshal McLuhan
(SFA, Sistema Stanislavskij, lezione del 28 ottobre 2022 con Mario Restagno – Relazione a cura di Matilde Amato)