meteore

Finzione, talento e meteore | Sistema Stanislavskij

Finzione e talento sono stati gli argomenti principali della lezione di “sistema stanislavskij”.
Stiamo affrontando il capitolo V intitolato «attenzione scenica». [Il lavoro dell’attore su sé stesso, pag. 83]

Finzione

In questo primo anno ci sono state dette molte cose riguardo il lavoro e l’attitudine di un attore.
C’è un concetto che è ritornato più e più volte: in scena non si deve fingere.
La finzione sul palco viene subito percepita dal pubblico.
Sulla pellicola, ingradita con la proiezione, ancora di più.
Un attore non può comportarsi casualmente: ogni azione deve rispondere ad una necessità, come nella vita.
Questa è una delle fondamenta del mestiere ed è ciò che caratterizza un bravo attore.
Stanislavskij dice che in scena, anche le azioni che compiamo quotidianamente e che riescono perfettamente, davanti a tante persone si deformano.
Ecco perché è necessario imparare a camminare, muoversi o sedersi in scena.
Ma ancor più difficile e star fermi in scena.
Per questo gli attori hanno bisogno di sfruttare una loro grande alleata, ovvero l’immaginazione.
«Il materiale della nostra attenzione interna è inesauribile e lo potete vedere da voi.» [pag. 100]
La difficoltà sta nel fatto che gli oggetti della vita immaginaria sono instabili e spesso inafferrabili.
Se il mondo materiale esige un’attenzione ben allenata, gli instabili oggetti dell’immaginazione richiedono un allenamento centuplicato.
«Un lavoro giornaliero così scrupoloso esige molta forza di volontà e fermezza. Non tutti le possiedono. Perciò, oltre che a teatro, sarà bene esercitare la vostra attenzione anche nella vita privata …» [pag. 101]

Il talento

«Il talento non educato è materiale grezzo!» [pag. 104]
Vi sono tanti che hanno talento, ma non riescono a trasformare questo potenziale in una professione.
Il nostro direttore racconta che in tanti anni ha potuto incontrare giovani molto talentuosi.
Il loro percorso formativo si è spesso interrotto per mancanza di determinazione.
Il mondo dello spettacolo offre delle occasioni per emergere rapidamente, ma restare sull’onda non è così facile.
Molte sono le meteore.
Anni fa è andata in onda una serie televisiva che ripescava i personaggi un tempo molto noti ed in seguito dimenticati.
“Per avere un futuro davanti ci vuole una storia dietro”, recitava più o meno così una campagna pubblicitaria di Roberta.
In quel caso si giocava sul doppio senso del fondoschiena di Michelle Hunziker.
Tuttavia la massima ha un suo perché.
Risultati importanti si possono raggiungere soltanto se si hanno dei valori di base.
Le persone dotate di particolare talento tendono ad adagiarsi.
Coloro i quali hanno meno talento sono spronati ad impegnarsi di più.
Nella vita di un artista dobbiamo prevedere molti momenti difficili e faticosi.
Se ci siamo attrezzati ad affrontare tali imprevisti potremo portare avanti il nostro progetto.

Il pubblico

«Per un’abitudine ormai costituzionale, fingendo di guardare la parete, butta l’occhio in platea, sulla poltrona del regista o del critico o d’una ammiratrice.» [pag. 105]
Stanislavskij consiglia di abbadonare questi comportamenti superficiali.
Sulla scena siamo abbiamo tanti occhi puntati su di noi.
Un attore che civetta con il pubblico viene subito scoperto.
Tutto ciò non aiuta l’attenzione che dobbiamo dedicare a quelllo che succede sulla scena.

Altri articoli:

Attenzione creativa

(SFA, Sistema Stanislavskij, lezione del 15 aprile 2024 con Mario Restagno – Relazione a cura di Gloria Puglisi)

gloria puglisi
Gloria Puglisi

 

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