Nazvanov è il protagonista de Il lavoro dell’attore su sé stesso, testo che stiamo affrontando alla Scuola Formazione Attore di Torino.
Abbiamo inziato la seconda lezione ascoltando la relazione di Amanda.
Il nostro direttore fa i complimenti alla mia compagna perché è stata molto precisa.
Ecco il link al suo articolo
Konstantin Sergeevič Stanislavskij
Gli autori
Riprendendo l’argomento ci siamo soffermati sull’elenco dei personaggi a pagina 3.
Ne Il lavoro dell’attore su sé stesso Torcov è il direttore della scuola, ma nello stesso tempo rappresenta il pensiero di Stanislavskij.
A ben vedere abbiamo un’altra coincidenza: lo studente Nazvanov appare come l’autore del libro.
Infatti è lui che narra in prima persona tutto quello che avviene alla scuola di Torcov.
Possiamo affermare che sia Torcov sia Nazvanov rappresentano sempre Stanislavskij.
Gli insegnanti
Ivan Platonoviè Rachmanov, vice direttore e assistente alle lezioni di esercitazione.
Ksenija Petrovna Sonova, insegnante di danza e ginnastica ritmica.
Anastasija Vladimirovna Zarembo, insegnante di canto e dizione.
Vladimir Petroviè Seèenov, insegnante di fonetica.
Notiamo che sono presenti le tre principali discipline delle arti sceniche: recitazione, canto e danza.
Il nostro direttore dice che quando è stata pensata la Scuola Formazione Attore, sono partiti da qui.
Ovviamente, a distanza di quasi 100 anni, questo approccio è stato perfezionato.
Non è un caso che a noi venga proposto di studiare in modo approfondito tutte e tre le arti.
Qui viene data importanza paritetica a tutte le arti.
Il futuro parla il linguaggio della multidisciplinarietà.
Gli studenti
La classe è formata da 10 allievi:
Kostantin Nazvanov (Kostja), autore del diario
Nadja Dymkova
Marija Maloletkova
Vera Vel’jaminova
Ivan Govorkov
Georgij Pusèin
Anton Umnovych
Grigorij Veselovskij
Sergej V’juncov
Pasa Sustov
Dilettanti
Iniziamo, dunque, il primo capitolo vero e proprio del testo: “Dilettantismo”.
Parola che esprime al meglio quella che è la situazione in Italia.
Il mestiere dell’attore non è valorizzato a dovere.
Circola una barzelletta che purtroppo non è un’invenzione.
Un carabiniere ferma un attore e chiede quale professione eserciti.
L’attore risponde: “Faccio l’attore.”
Il carabiniere replica: “Sì, ma di mestiere che cosa fa?”.
La gente comune aleggia non comprende lo sforzo fisico ed emotivo che deve sopportare un attore professionista.
Molti pensano che basti avere talento.
Stanislavskij invece sostiene che sia necessario applicarsi con metodo ed impegno.
In Italia ci sono trasmissioni televisive che contribuiscono ad alimentare un’idea sbagliata degli attori.
Nazvanov e il Vaudeville
Torcov annuncia che gli studenti dovranno preparare uno spettacolo.
All’inizio ci sono perplessità: Nazvanov non si sente in grado.
«In principio, io, Puscin e Sustov, ci siamo tenuti modesti. I nostri sogni non vanno più in là del vaudeville o della commedia leggera, i soli che ci sembrino alla portata delle nostre forze. Ma attorno non si sentono che grossi nomi…» [pag. 7]
Il vaudeville si sviluppò in Francia alla fine del Settecento e si diffuse in Italia come “pochade”.
Era caratterizzato da commedie leggere, miste di prosa e musica, con intrattenimenti vari, come canzoni, danze, acrobazie e numeri di varietà. Negli Stati Uniti divenne il genere di spettacolo più popolare tra il 1880 e gli anni ’30 del XX secolo.
In breve Nazvanov abbandona l’idea del vaudeville e si lancia verso il dramma.
Nazvanov e Otello
La scelta di interpretare Otello giunge in un modo superficiale: «Ho scelto quello perché a casa non ho le opere di Puskin, Shakespeare sì.» [pag. 8]
Ancora un errore per il dilettante Nazvanov.
La figura di Otello è un personaggio estremamente sfaccettato, assolutamente fuori portata per un giovane inesperto.
É tuttavia una prassi consolidata tra le compagnie amatoriali quella di scegliere testi importanti.
Succede anche quando un cantante vuole cimentarsi un pezzo con una tessitura fuori dalla sua portata.
Altri articoli:
Dilettantismo alla scuola d’arte di Mosca
(SFA, Sistema Stanislavskij, lezione del 31 ottobre 2024 con Mario Restagno – Relazione a cura di Lorenzo Beltrami)